giovedì 15 dicembre 2016

SOTTO L'ALBERO di NATALE con Cristiana Pivari, autrice di "Joyce", Amarganta,2016

 
CON 
CRISTIANA PIVARI


 Joyce
Cristiana Pivari
Amarganta
Anno 2016

In un paesino del nord, Agnese e Joyce, due adolescenti, si incontrano per caso. Diverse per inclinazioni e educazione, tra loro si instaura un legame empatico che va oltre l’amicizia. La successiva sparizione di Agnese mescola la vita di una miriade di personaggi innescando un vortice di combinazioni e fatalità, di corsi e ricorsi in un continuo alternarsi tra presente e passato. Mentre Joyce segue la sua pista per ritrovare Agnese spinta dall’istinto e dall’eccezionale intelligenza, i pezzi di un puzzle complesso si incastrano e si disperdono in una trama in bilico continuo tra il thriller e il giallo, il rosa e il dramma. Sul finire di una calda estate degli anni ’90, Adele, Joyce, Betti, John e il capitano Adami affrontano un viaggio quali moderni Ulisse recuperando attimi dati per persi, consolidando legami improbabili e, sulle tracce di Agnese, ritroveranno, infine, la parte più vera di se stessi



1)      Come è il tuo rapporto con il Natale?
È un rapporto amore-odio. È stato di amore assoluto fino ai cinque anni, in un’infanzia felice presso gli zii che mi adoravano e che mi facevano sentire La piccola principessa del romanzo della Burnett. Più avanti una tristezza infinita con una matrigna che mi regalava maglie impresentabili e gilet all’uncinetto. Con l’arrivo dei figli è tornata la gioia, finché erano piccoli, poi di nuovo l’insofferenza e la tristezza anche perché la mia famiglia d’origine è decimata e io adorerei tavolate di parenti. Con i nipotini è tornato l’amore.
Presepe o albero, perché?
Mi piace molto il presepe e vado volentieri alle varie mostre che propongono nei periodi natalizi, ma in casa preferisco l’albero anche perché amo creare addobbi alternativi. Chissà che mi inventerò quest’anno.

2)      Cosa ne pensi di Babbo Natale? Ci credi ancora? Quando hai smesso di crederci e perché? Raccontaci un aneddoto natalizio
Non smetterò mai di crederci, la mia parte bambina vuole così. Che non sia lui che porta i regali l’ho scoperto grazie a mia zia che, a fronte di una mia grossa marachella, ha pensato bene di sostituire la punizione con la dolorosa rivelazione che i regali li comprava lei.

3)      Ami fare i regali? O ricevere regali? Che tipo di regali? Preferisci la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri?
Mi piace più farli che riceverli anche perché fatico ad accettare, ma ci sto lavorando. Solitamente li suggerisco, ma anche la sorpresa sarebbe gradita.
4)      Ami ricevere libri o preferisci comprarteli? Hai mai ricevuto un libro che non sei riuscito a leggere? E perché? O uno che invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata?
Entrambe le cose anche se spesso ho ricevuto in dono dei libri meravigliosi che non avrei mai comperato. Un libro non gradito non mi viene in mente, due belle sorprese sì. Una è La cura Schopenhauer e l’altro Il potere di adesso.
5)      Come si intitola il romanzo che hai scritto e vorresti consigliare come regalo di Natale?
Il romanzo si intitola Joyce.
6)       Cosa ha di particolare il tuo romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è adatto?
È una storia di amicizia, di rapporti familiari e interpersonali difficili, è il trionfo della bellezza femminile ed è adatto a tutti quelli che hanno voglia di leggere un romanzo con parecchi colpi di scena.
7)      Ti è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia?
Certo che sì e la storia si è dipanata da sola, forse ispirata dalla protagonista Agnese che mi è apparsa in sogno e mi ha chiesto espressamente di scrivere di lei.
8)      Ci doni un piccolo l’incipit che ci lasci la voglia di leggere?

Donatella Sanisaldo, di saldo aveva solo i vestiti nell'armadio. Tutto il resto era ancorato al nulla: niente più certezze, le erano saltati i nervi, si sentiva terribilmente stupida e così piangeva in continuazione.
Possibile che a lei capitassero sempre uomini sbagliati? Prima il papà di Diomira, che manco sapeva dell'esistenza di sua figlia, a seguire l'ubriacone violento che aveva sposato e che, per fortuna, era morto, e ora quel bastardo di Alberto, sparito portandosi appresso i risparmi di suo padre e i gioielli di sua madre.
Evidentemente non gli era bastato quello che le aveva estorto quando erano assieme, persino la macchina gli aveva comperato e i vestiti, le valigie di marca, la biancheria firmata.
Per poi scoprire che il sedicente Alberto Zighetti non esisteva in nessun registro anagrafico.
Le era rimasto il lavoro, anche se era un mese che non la vedevano all'autogrill. Aspettativa per malattia, depressione acuta con tendenze suicide. Pillole bianche da prendere ogni giorno, ma non è che l'effetto fosse immediato e allora intanto stava male e piangeva e oggi sarebbe tornata a scaldare pizzette. Se l'avesse vista suo padre conciata così! Ma se ne era andato all'altro mondo da un anno e dopo di lui se ne era andata pure l'eredità che le aveva lasciato: titoli e cento milioni di lire depositate in banca. L'appartamento era riuscita a salvarlo perché si era svegliata in tempo e aveva capito che razza di farabutto fosse il sedicente Zighetti.


9)      Una volta scartato, aperto e ammirato con soddisfazione il tuo libro, con cosa lo accompagneresti? Cioccolata calda o the? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro?
Hai detto bene, prima ancora di leggerlo è da apprezzare come oggetto. È proprio un bel vedere e assolutamente the con biscotti, in onore di John, l’unico personaggio maschile che si salva dal massacro di genere dell’autrice.



Questa autrice è brava e molto prolifica, se volete saperne di più leggete la sua biografia 




Nata a Trento un 1° di giugno del secolo scorso. Per lavoro catalogo libri in un archivio e per bisogno catartico li scrivo. Dopo aver dedicato al palcoscenico, a livello locale, dieci anni della mia vita ora mi limito a collaborare con una rivista femminile e, oltre alla lettura e alla scrittura, mi piace il teatro, andare al cinema, passeggiare, creare borse con materiali di recupero, disegnare, ridipingere i mobili di casa ogni due anni e, naturalmente, giocare con i miei splendidi nipotini.
Ho vinto qualche concorso a carattere nazionale e in molti sono approdata come finalista.
All'attivo le seguenti pubblicazioni: Crisalide rosa, Absolutely Free 2010, Quello strano bambino dai pantaloni di velluto, Ciesse Edizioni 2010, In prima persona singolare, Amazon 2013, La madre dell'assassino e le altre, self publishing su Amazon 2013, Quel sottile confine, Lettere Animate 2014, Ne sarà valsa la penna (ripubblicazione de Il numero 52, Edizioni della Sera) self publishing su Amazon, 2015 Il viola non le si addice, self publishing su Amazon 2015, Joyce, Amarganta edizioni, 2016, Da grande voglio essere felice (reload di Crisalide rosa), Rizzoli, 2016.
Teatro: Lo strano ospite, commedia brillante, pubblicata nella Collana autori trentini, Merdre fiction, testo drammatico e surreale sulla guerra in Iraq.
Ho partecipato a progetti collettivi di scrittura dai quali sono scaturite tre pubblicazioni a carattere benefico: Code di stampa, Edizioni la gru 2011, Dodicidio, Edizioni La Gru, 2013 e l'antologia italo-rumena Io scelgo, contro la violenza sulle donne, Edizioni Rediviva marzo 2014.

 E mentre intervistavo ...Ultimo nato:


Scusa ma non ti voglio sposare (Youfeel) Rizzoli, 2016

LINK:




LINK
https://www.amazon.it/Joyce-Cristiana-Pivari-ebook/dp/B01MECAAW8/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1480324051&sr=1-1

Non avete che l'imbarazzo della scelta!


Nessun commento:

Posta un commento

Ti è piaciuto il post? Lascia un commento :)